Principi attivi
Ogni compressa contiene 684 mg di ibuprofene sale di lisina, pari a 400 mg di ibuprofene acido libero. Per lelenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Polivinilpirrolidone, cellulosa microcristallina, magnesio stearato, ipromellosa, idrossipropilcellulosa, titanio biossido.
Indicazioni terapeutiche
Sollievo dal dolore di entità lievemoderata, inclusi mal di testa, mal di denti, dolori mestruali, dolori muscolari e dolori articolari di minore intensità. Febbre.
Controindicazioni/Effetti indesiderati
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 Età inferiore ai 12 anni. Storia di ipersensibilità verso lacido acetilsalicilico o qualsiasi altro farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS). Con questa classe farmacologica possono verificarsi reazioni crociate. Ulcera gastroduodenale attiva o grave o altre gastropatie. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Insufficienza cardiaca severa (IV classe NYHA). Gravidanza e allattamento Insufficienza renale o epatica grave. Prima o dopo interventi chirurgici cardiaci.
Posologia
Utilizzare la più bassa dose efficace per il più breve tempo di trattamento possibile. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con luso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Posologia Negli adulti e negli adolescenti con più di 12 anni di età, da 1 fino a un massimo di 3 compresse al giorno. Nel caso luso del medicinale sia necessario per più di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia deve essere consultato il medico. Non superare le dosi consigliate. Gruppi particolari di pazienti Anziani Gli anziani devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile (vedi sezione 4.4). Pazienti con comprimissione della funzione renale Pazienti con compromissione della funzione renale significativa possono richiedere una riduzione del dosaggio (vedere sezione 5.2). Modo di somministrazione Uso orale. Per una azione rapida ingerire le compresse con del liquido; in caso di disturbi gastrici assumere le compresse con del cibo. Luso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi riduce gli effetti indesiderati (vedere sezione 4.4).
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 25° C, nel contenitore originale al riparo dalla luce e dallumidità.
Avvertenze
IBUPROFENE CARLO ERBA non deve essere assunto, senza consultare un medico, per più di 3 giorni. Se il dolore o la febbre persistono o peggiorano, o compaiono nuovi sintomi, i pazienti devono consultare un medico. Libuprofene può causare gravi reazioni allergiche, specialmente in pazienti allergici allacido acetilasalicilico. I sintomi possono includere orticaria, gonfiore del viso, asma (dispnea), shock, arrossamento della cute, eruzione cutanea o vesciche. Se si verifica una reazione allergica, si deve interrompere lutilizzo e si deve consultare immediatamente il medico. Libuprofene deve essere assunto con cautela dagli asmatici e, più in particolare da quei soggetti che abbiano manifestato broncospasmo dopo limpiego di acido acetilsalicilico o altri FANS. Luso concomitante di ibuprofene Carlo Erba e altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi2 (COX2) deve essere evitato. I FANS devono essere usati con cautela in pazienti con patologie renali, patologie epatiche, ritenzione di liquidi, patologie cardiache. Negli adolescenti disidratati esiste il rischio di alterazione della funzionalità renale. Anziani: I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di StevensJohnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con luso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere più a alto rischio:linsorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. La somministrazione di IBUPROFENE CARLO ERBA deve essere interrotta alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità. Luso di IBUPROFENE CARLO ERBA, come di qualsiasi farmaco inibitore della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi è sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione di IBUPROFENE CARLO ERBA dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilità o che sono sottoposte a indagini sulla fertilità. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con luso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. Luso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestestinali (vedere paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Il rischio può essere maggiore in pazienti che assumono farmaci concomitanti che possono aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come laspirina e con luso di alcool (vedere paragrafo 4.5). Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono IBUPROFENE CARLO ERBA il trattamento deve essere sospeso. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari Cautela è richiesta (discutere con il proprio medico o farmacista) prima di iniziare il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione c/o insufficienza cardiaca poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed edema. Studi clinici suggeriscono che luso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die) e, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggeriscono che basse dosi di ibuprofene (es. ?1200 mg/die) siano associate ad un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (IIIII classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (2400 mg/die). Attenta considerazione deve essere esercitata anche prima di avviare al trattamento a lungo termine i pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, abitudine al fumo di sigaretta) soprattutto se sono necessarie dosi elevate (2400 mg/die) di ibuprofene.I FANS possono ridurre leffetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi (vedere paragrafo 4.5). Libuprofene può diminuire lattività cardioprotettiva e antiaggregante dellacido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).
Interazioni
È consigliabile ricorrere al consiglio del medico in caso di qualunque concomitante terapia prima della somministrazione del medicinale. Sono qui riassunte le interazioni farmacologiche già identificate per libuprofene acido e che possono essere anticipate per libuprofene sale di lisina. Luso di alcool può incrementare il rischio di sanguinamento gastrointestinale in concomitanza con luso di FANS, incluso ibuprofene. Si deve prestare cautela durante luso concomitante di ibuprofene con alcool. I livelli sierici del litio possono aumentare. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere sezione 4.4). Luso di IBUPROFENE CARLO ERBA deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX2 e lacido acetilsalicilico a causa del potenziale incremento delle reazioni avverse. Acido acetilsalicilico: la somministrazione concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico non è generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che libuprofene può inibire competitivamente l effetto dellacido acetilsalicilico a basse dosi sullaggregazione piastrinica quando i due farmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti lestrapolazione di questi dati alla situazione clinica non si può escludere la possibilità che luso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre leffetto cardioprotettivo dellacido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante è considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Anticoagulanti: i FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). La secrezione tubulare del methotrexate può essere ridotta. In alcuni pazienti leffetto natriuretico della furosemide e dei diuretici tiazidici può essere ridotto. Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dellangiotensina II: i FANS possono ridurre leffetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la cosomministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dellangiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della cicloossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono IBUPROFENE CARLO ERBA in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dellangiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo linizio della terapia concomitante.
Effetti indesiderati
Studi clinici suggeriscono che luso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg/die), può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Effetti indesiderati osservati durante il trattamento negli studi clinici e integrati con quelli raccolti durante lesperienza postmarketing sono elencati nella tabella sotto secondo la Classificazione per Sistemi ed Organi e con la seguente frequenza: Molto comune ? 1/10 Comune ? 1/100, < 1/10 Non comune ? 1/1.000, < 1/100 Raro ? 1/10.000, < 1/1.000 Molto raro < 1/10.000
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Comune | Astenia, affaticamento |
Raro | Edema. |
Molto raro | Ipotermia. |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune | Sonnolenza, capogiro, cefalea. |
Raro | Ictus. |
Molto raro | Iperattività psicomotoria. |
Patologie gastrointestinali | |
Comune | Dolore addominale superiore, dolore addominale, dispepsia, diarrea, flatulenza, costipazione, nausea, senso di peso allo stomaco. |
Non comune | Ulcera peptica, melena, ematemesi, stomatite aftosa, esacerbazione di colite. |
Raro | Perforazione gastrointestinale**, emorragia gastrointestinale**. |
Molto raro | Gastrite, vomito, Morbo di Crohn, fastidio orale (sensazione di bruciore locale, irritazione), pancreatite. |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Comune | Eruzione cutanea. |
Molto raro | Prurito, eritema, eritema multiforme, eruzione bollosa (includenti sindrome di StevensJohnson e Necrolisi Tossica Epidermica). |
Disturbi del sistema immunitario | |
Non comune | Ipersensibilità (gonfiore e orticaria). |
Molto raro | Gravi reazioni allergiche, reazione anafilatticaa. |
Infezioni ed infestazioni | |
Non comune | Rinite. |
Raro | Meningite asettica (generalmente in pazienti con malattia autoimmune). |
Disturbi psichiatrici | |
Non comune | Insonnia. |
Raro | Depressione. |
Molto raro | Stato confusionale, allucinazione. |
Patologie dellocchio | |
Non comune | Visione offuscata. |
Molto raro | Compromissione della visione. |
Patologie dellorecchio e del labirinto | |
Non comune | Disturbi delludito. |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Raro | Leucopenia, trombocitopenia. |
Molto raro | Agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica, Depressione del midollo osseo, eosinofilia. |
Patologie epatobiliari | |
Raro | Epatotossicità (funzione epatica anormale, aumento delle transaminasi). |
Molto raro | Epatiti, ittero. |
Patologie renali e urinarie | |
Raro | Alterazione della funzione renale e insufficienza renale. |
Molto raro | Nefrite, sindrome nefrotica*, necrosi papillare renale*. |
Patologie cardiache | |
Raro | Insufficienza cardiaca, infarto miocardico, attacco cardiaco. |
Molto raro | Palpitazioni*. |
Patologie vascolari | |
Molto raro | Ipertensione, sanguinamento (non gastrointestinale). |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Molto raro | Condizione similasmatica, broncospasmo, |
**a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). * riportato come effetto della classe FANS. a è stato riportato esito fatale/morte. IBUPROFENE CARLO ERBA, come libuprofene acido, può causare un prolungamento del tempo di emorragia inibendo in maniera reversibile laggregazione delle piastrine. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo lautorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione allindirizzo "www.agenzia farmaco.gov.it/it/responsabili".
Sovradosaggio
In caso di sovradosaggio è indicata la lavanda gastrica, correzione degli elettroliti ematici. Non esiste un antidoto specifico per ibuprofene.
Gravidanza e allattamento
La somministrazione di IBUPROFENE CARLO ERBA è controindicata in caso di gravidanza accertata e presunta, e durante lallattamento. Gravidanza Linibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo luso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell1%, fino a circa l1,5 %. È stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e postimpianto e di mortalità embrionefetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, IBUPROFENE CARLO ERBA non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se IBUPROFENE CARLO ERBA è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligoidroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
- Stefano15/07/2021Direi che è molto efficace e ha effetto duraturo. Lo ricomprerei. Non ho fatto confronto di prezzi
- Franca13/01/2021Buon prezzo per l'Ialia. In Francia costa meno ... a poterci andare!!!!
- mario02/01/2021va bene per quei malesseri con febbre